
Per la prima volta Torino e il Piemonte ricordano, in una eccezionale rassegna visiva, il giornale che è stato per 135 anni uno straordinario testimone del tempo. E che celebriamo oggi a distanza di 171 anni dalla sua nascita.
Il 18 aprile, in tre sedi diverse (come illustrato nella foto del manifesto) il Consiglio regionale del Piemonte, il Polo del ‘900 e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano inaugurano una mostra dedicata al quotidiano Gazzetta del Popolo che ripercorre, (attraverso le prime pagine, i documenti, i video, le lettere, la corrispondenza, le fotografie e mille altre cose) il costume, la politica e la cultura di un intero Paese.
E’ un viaggio nel tempo, non solo per ricordare, ma per capire anni complicati della nostra storia e anche per comprendere il significato della professione del giornalista. La Gazzetta è stata una scuola per moltissimi giovani cronisti che sono diventati poi grandi firme del giornalismo. O di altri che hanno ricoperto incarichi di prestigio e al vertice dei maggiori quotidiani italiani. Qui ritroverete molti di loro.
Come presidente del Centro Studi e Ricerche sul giornalismo Pestelli, che ha partecipato alla realizzazione della rassegna, debbo ringraziare per il lavoro svolto (a titolo gratuito) Gianpaolo Boetti, eccezionale e scrupoloso testimone di un tempo meraviglioso e drammatico della Gazzetta. E il professor Mauro Forno, docente all’Università di Torino, tra i massimi esperti in Italia di storia del giornalismo, e coordinatore del Comitato scientifico del Pestelli. Senza di loro la leggenda non si sarebbe potuta raccontare.
Un ringraziamento speciale va a Luca Rolandi, che è stato il curatore della mostra. Rolandi, giornalista professionista è anche consigliere del Comitato Scientifico del Pestelli. Ha lavorato con pazienza e caparbietà, ha ottenuto anche quello che sembrava impossibile, il risultato è in questa mostra, davvero imperdibile. Per chi svolge questa professione, per i torinesi, per i ragazzi delle scuole che avranno molto da imparare, per tutti noi che conserviamo la memoria della nostra storia per diffonderla nel tempo che verrà.
Date e orari nella locandina. L’ingresso alle tre rassegne è gratuito